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02 gennaio 2008

Cronaca di un’avventura tra amici. Finalmente dopo molto tempo d’attesa è arrivata l’autorizzazione ad iniziare i lavori di recupero dei bunker sul “Sentiero storico della Brigata Lucca”. La terra e le sterpaglie tutt’attorno lo rendono quasi invisibile, e solo un po’ intuibile, anche a noi stessi. La curiosità per le inevitabili sorprese che potrà riservarci è paragonabile a quella di un bambino. La giornata è fredda, ma con tanta adrenalina in corpo e buoni propositi, iniziamo a ripulire la zona dalle sterpaglie ed a scavare in profondità con pale e picconi. Si comincia ad intravedere la forma di quella che era stata una postazione a sifone da lanciabombe e/o da mortaio Stokes inglese. Ben presto ci rendiamo conto che il lavoro, con questi mezzi, sarà lungo e faticoso. Decidiamo, dopo breve consultazione, di servirci di un piccolo scavatore, allo scopo di accorciare i tempi per la realizzazione del lavoro e per preservare un po’ di energie. Con l’ausilio dello scavatore, l’opera di sbancamento si fa più veloce e con nostra meraviglia iniziano le sorprese. Dalla parete interna sbuca una piccola apertura in cemento a forma di piccola porta,  che ci incuriosisce molto. Pulendone il fondo notiamo una base di cemento che prosegue verso l’esterno, ma dobbiamo interrompere prudenzialmente gli scavi oltre perché c’è il pericolo che tutto frani. Decidiamo perciò di rinforzare il tutto e di rinviare lo scavo in tale direzione al termine dei lavori di recupero della postazione. Potrebbe trattarsi di un camminamento di raccordo ad una trincea principale, ad un ricovero di riparo o ad un deposito di munizioni. Nel frattempo vengono alla luce anche cartucce sparate, appartenenti ad entrambi gli eserciti contrapposti, segno di probabili furiose lotte corpo a corpo, borracce ed altri oggetti normalmente utilizzati in queste situazioni ed ivi frettolosamente abbandonati. Terminato il lavoro di scavo del bunker, inizia la delicata fase di rinforzo delle pareti dello stesso, in quanto, al termine della guerra, l’opera di raccolta, da parte dei recuperanti, del ferro contenuto nelle pareti di cemento, ha compromesso tutta la struttura di rinforzo appositamente costruita.  Il lavoro è stato duro ma alla fine la soddisfazione per quanto fatto è stata tanta grazie all’opera di tutti i soci, ma in particolare del nostro socio Augusto, che ha ricostruito personalmente il muretto e le feritoie. L’opera di ripristino non è ancora definitivamente terminata, ma riprenderà quanto prima con l’arrivo della bella stagione.